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Cosa si sa delle tattiche ideate e impiegate non solo per informare, bensì soprattutto per agguantare il pubblico, per farlo schierare dalla propria parte? Come far fronte alle esigenze di chiarimento che la posizione di spettatori reclama ogni giorno di più, nei domini dell'arte e della comunicazione? Nato a partire da queste fondamentali domande, il "Trattato del segno visivo", pubblicato per la prima volta nel 1992 e proposto oggi ai lettori italiani, si rivela un rilevante contributo teorico e applicativo sulle strategie dell'argomentazione visiva. Esplorando i diversi modi di produzione segnica e analizzando i differenti strati che contribuiscono a formare il linguaggio visivo, il libro individua e approfondisce i legami esistenti tra percezione e significazione, analizzando i casi di conformità, di identificazione e soprattutto quelli di trasformazione sfruttati per ricostruire le percezioni del mondo naturale e dare vita a rappresentazioni efficaci. Il volume racchiude l'esperienza dell'équipe di Liegi, meglio nota come Gruppo µ conosciuta a livello internazionale per l'elaborazione di un modello di retorica applicata destinato a diventare un classico delle scienze umane.